“IL MAESTRO”

Voce emanatrice dall’invisibile di questi concetti, intelligenza purissima, egli dice di sé stesso:
 «Mai corpo umano macchiò questa mia luce».
Alla domanda dell’avv. Gino Trespioli: «Ma chi sei?» il Maestro rispose: «Sono un prisma», 
«Come faccio a chiamarti Prisma? Lo capisco cosa vuol dire prisma… ma Ti chiamerò Maestro»
, «Chiamami Maestro, io resto quel che sono».
Così anche noi lo chiamiamo Maestro, perché ci guida ed insegna, ma per verità Lui nome non ha e può definirsi soltanto Amore.

IO SONO E NON SONO
“IO SONO quando mi sentite, quando mi intendete, quando vibrate in me.
NON SONO quando mi respingete, quando mi chiudete la porta; allora io resto fuori dalla porta, ma non resto, sparisco; se dalla finestra spiaste vedreste il buio disabitato in me.
IO NON SONO QUELLO CHE DICO, PERCHE’ NON DICO QUELLO CHE SONO”
(significato dato dal dott. Bordoni)